UN CONTRATTO

PER I PADRONI

Operai delle industrie chimiche,

Il contratto nazionale è firmato, al di là delle sceneggiate della Confindustria padroni e sindacato di categoria si sono accordati per farci fare da battistrada nella sottomissione assoluta degli operai alle necessità dei padroni.

Ribelliamoci non solo per noi, ma per tutti gli operai industriali che vanno verso i rinnovi dei contratti.

Sul salario. Un aumento ridicolo. Si sono accordati sulla miseria. 95 mila lire medie lorde a regime in più al mese per il biennio 1998-99. Circa 65 mila lire nette in due rate.

Che i padroni spingano i salari verso il basso, che lo facciano con accanimento nei periodi di crisi con il ricatto della disoccupazione è cosa risaputa. Ma che il sindacato collabori con i padroni per piegarci a questa realtà, e tutto per garantire i profitti industriali, è vergognoso. Per difendere il salario bisogna fare i conti prima di tutto con il sindacato collaborazionista.

Se i borghesi possono arrogarsi il diritto di rappresentare gli operai nelle trattative con i padroni, per noi andrà sempre peggio.

Sull'orario. Hanno consegnato la nostra pelle alle fluttuazioni della produzione, non siamo nemmeno più padroni dei periodi di riposo. Ci riposeremo quando lo deciderà la direzione mentre lavoreremo a pieno ritmo quando ne avrà bisogno. La riduzione settimanale a 37 ore e 45 minuti è solo una media. In realtà la settimana lavorativa potrà variare da 28 a 48 ore.

La banca delle ore permette ai padroni di ottenere prestazioni oltre l'orario di lavoro normale senza chiederle e senza pagarle come ore di straordinario. Le ore accantonate si utilizzeranno come riposi nei periodi di calo della produzione, oppure per addestrare gli operai ai nuovi metodi produttivi. Infine il 50% monetizzato.

Un utilizzo degli operai più libero, conveniente per i padroni, per le loro necessità contingenti non poteva essere escogitato. La Confindustria getti la maschera dei distinguo e delle rimostranze e abbracci i dirigenti sindacali: senza di loro sarebbe ben difficile far digerire un accordo del genere.

L'accordo, per concludere, ha anche fissato il rapporto fra operai regolari ed irregolari. In ogni fabbrica un operaio su quattro sarà in affitto o a termine. Gli operai in affitto o a termine con i loro salari sotto il minimo, gli orari di lavoro incontrollati, sottoposti a ricatti continui verranno usati come un monito ed una minaccia per tutti. Altro che nuove assunzioni.

E pensare che hanno raccontato che con la sinistra borghese al governo, con Bertinotti nella maggioranza, si sarebbe prodotto un miglioramento della condizione operaia.

Operai colleghiamoci, nessuno se non noi direttamente è in grado di far saltare questo accordo fra padroni e sindacati per sottometterci.

Operai chimici,

Se un accordo del genere passa senza resistenza in una categoria diventerà un modello per i padroni che vorranno imporlo agli operai di tutta l'industria.

Associazione per la Liberazione degli Operai

Per contatti: Associazione per la Liberazione degli Operai - Via Falck, 44 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI)

Internet: http://www.asloperaicontro.org RCM Le conferenze/Polis/AsLO

fip. 12/06/1998


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