I curdi e gli affari della borghesia italiana

Il Presidente del Pkk (Partito dei lavoratori curdi) Abdullah Ocalan ha chiesto asilo politico in Italia. Il governo turco ne chiede l'estradizione. Migliaia di operai militanti del PKK sono giunti a Roma da tutta l'Europa per sostenere il presidente del loro partito. Il governo D'Alema prende tempo.

Il Kurdistan, 30 milioni di abitanti oggi, alla caduta dell'impero Ottomano fu diviso, dalla borghesia francese e inglese, tra il nascente stato turco, la Siria, l'Iraq e l'Iran (paesi allora dominati da Francia e Inghilterra).

Il fondatore dello stato borghese turco, Mustafa Kemal, e tutti i governi che si sono succeduti hanno sempre visto nei curdi un pericolo per l'unità nazionale e per la riserva di petrolio del "sudest anatolico". Deportazioni, carcere, distruzione dei villaggi, genocidio della popolazione, è stata la politica della borghesia turca contro i curdi. Uguale sorte è toccata ai curdi dell'Iraq e Iran. Il Pkk, con una guerriglia che dura da vent'anni, ha riportato all'attenzione del mondo intero il problema del popolo curdo.

La borghesia italiana ed il suo governo presieduto da D'Alema pensavano di fare facilmente un grande affare: concedere l'asilo polito ad Ocalan per mettere le mani sul petrolio del "sudest anatolico".

La reazione del governo turco, sostenuto dagli USA, e il timore delle rappresaglie economiche contro il made in Italy e i profitti dei padroni nazionali, hanno creato grossi problemi al governo che cerca una via d’uscita. Gli operai in Turchia hanno tutto l’interesse a schierarsi con i curdi. La stessa borghesia che li licenzia, li sfrutta e li mette in galera è quella che perseguita Ocalan e ne vuole l’estradizione.

I curdi ed in particolare gli operai che conoscono i padroni di ogni civile nazione non devono fare nessun affidamento sulla borghesia italiana: cosi come oggi protegge Ocalan domani lo scaricherà per i suoi interessi. D'Alema spera che la Germania chieda l'estradizione del presidente del PKK e levi la patata bollente dalle mani della borghesia Italiana.

Gli operai in Italia possono e devono sostenere l'autodeterminazione del popolo curdo contro la borghesia italiana, contro la sua vigliaccheria.

 


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